sabato 24 maggio 2014

Flamenquìn CASERO de Jamon y Queso per "La via dei sapori"

L'iniziativa "La via dei sapori" delle carissime Serena  ed Arianna  mi è piaciuta subito.
L'idea di salire virtualmente su di un bus che viaggia in giro per il mondo seguendo un itinerario eno-gastronomico mi entusiasma e non poco.
Per un anno, quindi, questo bus toccherà nazioni diverse (una per mese) ed a chi deciderà di salire a bordo, toccherà il compito di postare una ricetta relativa alla nazione incriminata.
Ho sempre pensato che il bello di andare a sbirciare nelle altre cucine (preferisco questa espressione alla più fredda "visitare altri blog") è proprio quello di scoprire piatti della tradizione di altre regioni, città.
Ma non solo...scoprire nuovi ingredienti ed anche il relativo utilizzo...e magari chissà, anche qualcosa in + su usi e costumi.
Se poi l'idea è quella di oltrepassare i confini italiani...ben venga!!!
Per la seconda tappa di questo fantastico bus si va in Spagna.
Serena ed Arianna chiedono, eventualmente, di raccontare un aneddoto legato al piatto e, sorpresa delle sorprese, io ce l'avrei anche!!!
Quindi...come non partecipare???
Il piatto che presenterò per questa tappa è il Flamenquìn. Un piatto che ho avuto il piacere e quasi l'obbligo (capirete poi perché ^_^) di assaggiare durante la prima vacanza estiva (risalente ad agosto 2012) che trascorremmo insieme Love Of My Life ed io ...la meta era una delle diciassette comunità autonome della Spagna: l'Andalusia.
Il viaggio prevedeva di trascorrere i primi due giorni a Granada - con tappa obbligata alla sensazionale Alhambra (tra l'altro se voleste andare a visitarla vi consiglio di prenotare i biglietti on-line...in questo modo eviterete estenuanti code a serpentone), i 3 successivi a Vejer De la Frontera (e qua ci siamo goduti dei fantastici giorni di mare) per poi concludersi a Siviglia.
Ma torniamo all'aneddoto...
Il secondo ed ultimo giorno a Granada lo utilizzammo per visitare l'Alhambra. Considerate che nell'agosto 2012 la temperatura alle 21 era di 38°C.Vi lascio immaginare durante la giornata. Il pomeriggio girammo per un mercatino grazioso, tappa in un locale dove bevemmo la migliore sangria mai assaggiata prima (proprio per scacciare l'arsura, spero comprendiate) e poi la sera...visto il caldo optammo per andare a tapear. Decidemmo di andare a sensazione e di fidarci del nostro istinto.
Vedemmo un locale con fuori delle botti. L'aspetto, all'interno, era molto rustico e le persone che lo popolavano sembravano essere clienti abituali (beh...in realtà sembravano proprio far parte dell'arredamento...ma questo è un altro discorso).
Il locale aveva pochi posti a sedere, diverse botti che i clienti usavano come piani d'appoggio ed il bancone.
Decidemmo di entrare.
Guardammo la vetrinetta alla ricerca di qualcosa da mangiare, chiedemmo anche il menu. Eravamo turisti e non parlavamo la lingua. Questo era evidente :-).
Ad un certo punto, persi in tutta quella serie di nomi che per noi non volevano dire assolutamente nulla, sentimmo il cameriere dirci "Tenemos Flamenquìn casero".
Love Of My Life ed io lo guardammo con lo stesso trasporto di una mucca che guarda il treno che passa e con un sorriso incerto annuimmo.
Al che sentimmo un'altra voce provenire dalla cucina...probabilmente un suo collega deve aver detto qualcosa del tipo "ma gliel'hai detto del Flamenquìn???" perché poi il nostro interlocutore disse qualcosa che, a giudicare dal tono (carico di disappunto ed incredulità), ci suonò come "Le dije que tenemos Flamenquìn CASERO pero ellos no entienden!" (ossia: "gliel'ho detto che abbiamo il flamenquìn casero ma questi so' de coccio!").
Al che non potemmo esimerci dal provare questo tanto sponsorizzato Flamenquìn casero...doveva essere qualcosa di veramente eccezionale!
Con aria goduta chiedemmo: "Dos Flamenquìn, por favor!" e per tutta risposta ricevemmo una...CAZZIATA pazzesca!!! Scusate il francesismo!!! Con un tono pieno di rimprovero il nostro "amico" ci disse:
"No dos Flamenquìn!!! Flamenquìn por dos!". E credo che ci abbia preso per il retro-sud con tutti gli avventori successivi, colleghi, parenti.
Pazienza: è sempre un'ottima cosa suscitare il sorriso ^_^.
Pur sentendoci dei completi idioti, mangiammo comunque di gusto questa meraviglia CASERA.
Nei giorni successivi assaggiammo anche il Flamenquìn di Siviglia...non casero e nella versione vegetariana con ripieno di verdure (con funghi e spinaci oltre che il formaggio)...e devo dire che ci piacque anche di più
 ma quello CASERO...ci rimase nel cuore! Come si dice..."il primo Flamenquìn non si scorda mai!".

Questo piatto viene chiamato così in ragione del suo colore biondo (dato dalla panatura) che ricorda quello dei capelli dei fiamminghi che accompagnarono l'imperatore Carlo V (fonte Wikipedia)

Vi segnalo questo link per trovare qualche notizia in più in merito:.
Qui di seguito troverete la ricetta del primo Flamenquìn con cui ci siamo deliziati LoveOfMyLife ed io :-).
La ricetta originale vuole che i Flamenquìn vengano fritti. Mi perdonerete ma io di fare il fritto non ci penso proprio quindi li ho cotti in forno!!!

Questo è il banner della rubrica (oltretutto...scusate la mia civetteria ma...non trovate che i colori si abbinano benissimo a quelli della mia creatura?!?!?!?):




Flamenquìn por dos ^_^:
  • 2 fettine di lonza di maiale tagliate sottili
  • 2 fettine di jamon serrano
  • 1 uovo
  • 60 gr. di queso tagliato in 6 bastoncini (io ho utilizzato del Fontal)
  • farina 00 q.b.
  • pan grattato
  • un pizzico di sale
  • olio EVO

Strumenti:
  • una ciotola in cui sbattere l'uovo
  • una forchetta
  • due piatti piani
  • eventualmente un batticarne se le vostre fettine dovessero essere troppo spesse
  • una leccarda rivestita con carta da forno
  • stuzzicadenti 
  • un tagliere

Preparazione
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho preso una fettina di maiale e l'ho messa sul tagliere. In centro vi ho adagiato la fettina di jamon, tre listarelle di formaggio.
Ho arrotolato la carne lungo il lato più corto e l'ho chiuso.
In una ciotola ho sbattuto l'uovo con un po' di sale.
Ho passato l'involtino nella farina, successivamente nell'uovo e poi, per ultimo, nel pan grattato.
Ho ripetuto le stesse operazioni per la seconda fettina di carne.
Ho poi disposto gli involtini così ottenuti su una teglia rivestita con carta da forno e li ho irrorati con dell'olio extravergine d'oliva.
Ho infornato e lasciato cuocere per 45 minuti circa avendo cura di girare ogni tanto gli involtini.
Una volta cotti li ho sfornati e trascorsi 5 minuti li ho tagliati a fettine di 2cm circa e li ho serviti..

¡Olé!

¡Hasta pronto!
LaGio' rizada ^_^.










domenica 18 maggio 2014

Cantucci al pandoro...e non è un lapsus

Poni il caso di aver ricevuto in dono, per Natale, un pandoro confezionato.
Poni il caso di apprezzare l'articolo ma con moderato entusiasmo e di ripetere a te ed alla tua dolce metà ogni sera: "Domani però lo apriamo. Ricordiamoci che scade il 30 Aprile".
Tutto questo teatrino è iniziato il 28 di dicembre e si è ripetuto fino al 1° Maggio ^_^...ma a quanto pare non siamo proprio da pandoro.
Ok, a me piace moltissimo! Ma a colazione non riesco a mangiarlo né tostato né "nature"...e poi la colazione è pane e marmellata, non ci sono storie!
A metà mattina: yogurt. Dopo pranzo? Eh no...una fetta è un pasto completo!! Metà pomeriggio? No, si va di frutta!
Dopo cena??Sì....così mi si piazza tutto su giro vita e dintorni...???!!?!?
Per contro buttare 1kg di pandoro..non esiste proprio!!!
E così è partita la ricerca di un modo per smaltirlo...ho trovato ricette di pudding, torte...ma poi ho trovato questa, della bravissima Silvia, che mi ha incuriosita molto...e visto che i cantucci in una versione inusuale (cioè salati) li avevo già fatti...perché non provare anche questa?!?!?! ;-)

Ingredienti per 45 cantucci:
  • 300 gr. di pandoro
  • 2 uova
  • 130 gr. di zucchero semolato
  • 200 gr. di farina 00 + quella per la lavorazione
  • 150 g di mandorle non pelate 
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci vaniglinato
  • 1 cucchiaino di aroma mandorla (assente nella ricetta originale)
  • 2 cucchiai di latte (assente nella ricetta originale)

Strumenti:
  • un setaccio
  • una ciotola 
  • fruste elettriche
  • una leccarda rivestita con carta da forno
  • un coltello  
  • un tagliere
  • una gratella per dolci

Preparazione
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho sminuzzato il pandoro ed a parte, in una ciotola, con l'ausilio delle fruste elettriche ho montato le uova con lo zucchero per circa una decina di minuti finché, cioè, non ho ottenuto un composto gonfio, spumoso e chiaro.
Ho aggiunto il pandoro ed ho mischiato un po'. Successivamente ho aggiunto la farina setacciata con il lievito, l'aroma mandorla ed ho impastato a mano (sempre nella ciotola).
Siccome l'impasto si presentava troppo asciutto e difficile da lavorare, ho dovuto aggiungere due cucchiai di latte.
Ho poi versato il composto ottenuto su un piano di lavoro infarinato, ho continuato ad impastare ed ho poi aggiunto le mandorle.
Silvia sconsiglia l'aggiunta di ulteriore farina in quanto il pandoro assorbe molto l'umidità (ed io confermo!!).
Ho impastato ancora un po' in modo da ottenere un panetto abbastanza consistente.
Ho diviso in due parti l'impasto  ed ho creato due rotoli (aiutandomi con un po' di farina per la lavorazione) che ho disposto sulla leccarda rivestita di carta da forno.Ho appiattito i cilindri ottenuti e li ho infornati per 35 minuti.
Passato questo tempo li ho sfornati e lasciati raffreddare per 5 minuti.
Li ho trasferiti su un tagliere e li ho tagliati dello spessore di circa 1,5 cm.
Ho spostato nuovamente i cantucci sulla leccarda (lasciandoli "in piedi") e li ho infornati per altri 10 minuti alla temperatura di 160 °C.
Li ho poi sfornati e messi a raffreddare su una gratella per dolci.
Conservandoli in una scatola di latta i cantucci sono sopravvissuti per la bellezza di 15 giorni.
Non oltre perché sono misteriosamente finiti ^_^.

Ciau!
LaGio' riccia.



martedì 13 maggio 2014

Very Inspiring Blogger Award


Ricevo con tantissima gioia questo premio dalla cara Alessia del Blog Parole In Padella.
Tanta gioia perché il fatto che abbia pensato al mio blog, a me, mi lusinga molto e poi anche perché così ho il modo di far conoscere la mia creatura in giro per il web anche se, lo confesso, avere già 50 followers mi sembra un traguardo fantastico!!!! Considerate che quando mi accingevo ad aprire questo blog non pensavo che ciò che avrei scritto avrebbe potuto interessare qualcuno!!
Ed invece...mai dire mai!!!


Se ancora non siete approdati al blog di Alessia vi consiglio di farci un salto. Le sue ricette sono sfiziose ed i suoi post sono sempre molto curati...e postati con il cuore!


Ma torniamo al premio ed alle regole per ritirarlo :-) ossia:
- raccontare 7 cose su di noi
- premiare a nostra volta altri 15 blogger con meno di 200 follower che a loro volta dovranno assegnare

Partiamo dalle 7 cose su di me:
1. ho una sorella maggiore (ci passiamo 3 anni e 9 mesi) che io chiamo "tata" ma che in realtà si chiama Laura. Io la definisco "l'artista di casa" perché ha un innato gusto per l'arte, è bravissima in tutto ciò che concerne il modellare, disegnare, dipingere ma anche smontare casa e reinventarsela usando sempre gli stessi mobili ^_^. Ultimamente ha la passione per l'oggettistica in pasta di mais e spero che non rinunci definitivamente ad aprire un blog per esporre le sue creazioni perché sarebbe davvero un peccato! (Tata, ci siamo capite! *_^)
2. adoro la musica...quella che suscita emozioni all'ascolto. Non so definire il genere di musica preferito in assoluto ma so sicuramente quale non apprezzo ossia il latino-americano o le canzoni neo-melodiche.
3. un tempo trovavo antipatico tutto ciò che era spagnolo: la lingua, la musica. Poi dovetti andare a Madrid per lavoro e nonostante un'orticaria alimentare mi innamorai perdutamente della Spagna: la gente, i profumi, i colori, la lingua. La musica quella no ^_^.
4. mi piace tantissimo leggere. I miei scrittori preferiti sono Stefania Bertola, Amélie Nothomb, Andrea Camilleri, Andrea Vitali e poi mi fermo qui perché altrimenti non la finisco più!!!
5. cerco di andare in palestra con regolarità non tanto per assotigliare quei tronchi di pino che ho al posto delle gambe quanto per non peggiorare la situazione ^_^
6. durante l'estate del 1993 (la + brutta della mia vita) ebbi la brillante idea di farmi tagliare i capelli alla maschietto (questa è la ragione per la quale quell'estate è stata da me ribattezzata come "la + brutta"). Effettivamente erano comodissimi! Niente nodi. Si asciugavano tranquillamente al sole senza interminabili sessioni di phon con diffusore. Unica pecca: sembravo Whizzy Jefferson...la consorte di George Jefferson delle omonime lavanderie (serie tv "I Jefferson" in voga negli anni '80)
7. in famiglia mi hanno sempre chiamata "Gianna"...quando persone non appartenenti al mio nucleo familiare si rivolgevano a me chiamandomi "Gianna" mi arrabbiavo moltissimo e si sentivano rispondere con un piccatissimo "mi chiamo Giovanna!"...dimostrando di avere un gran bel caratterino ^_^.

Ed ora passo ai 15 blog...questa non è assolutamente cosa facile!!
1. Pancetta Bistrot di Sara e Laura. E' un blog giovanissimo ma davvero fantastico (e che francamente non ha bisogno della mia sponsorizzazione ^_^)! Se andate a visitarlo vi renderete conto che queste due ragazze hanno davvero una marcia in più! Sfornano e spadellano piatti originali e deliziosi. E le foto dei loro post?!?!?!?
2. Vege In Table di Manuela. Lei ha il coraggio di provare e di sondare terreni culinari che io mi limito a guardare con ammirazione e vivo interesse. E' bravissima ed i suoi post sono molto istruttivi ed illuminanti
3. Senza latte senza uova di Nicole. Lei è una ragazza giovanissima con la passione per la cucina. Girovagando per il suo blog è impossibile mi sono riscoperta a pensare al detto "far di necessità virtù" sì perché con originalità ed innovazione presenta ricette senza latte e senza uova che nascono dall'esigenza di mangiare con gusto pur tenendo conto delle sue intolleranze.
4. Cortesie in cucina un blog scritto in tandem da una mamma ed una figlia. E' molto colorato e le ricette da loro postate spaziano un po' in tutti i settori
5. Dolce Profumo di casa di Valentina. Tantissime ricette e beh...io mi sono letteralmente innamorata dei suoi coniglietti (ossia frollini al kamut)
6. Dolce Salsarosa de LaEle. Le foto dei suoi post sono meravigliose e rendono giustizia alle fantastiche ricette!
7. Il Culinario  dove troverete tutti i preziosi consigli, le idee e gli esperimenti de Loscef!
8. La casa dei dolcetti dove troverete Antonella e tutta la sua passione per i dolci ma non solo
9. Il Cuore arrosto di Paola. Un blog luminoso ed allegro pieno di immagini bellissime e ricette strepitose!
10. In Cucina tra le nuvole dove la Cuoca tra le nuvole regala tante delizie per gli occhi e per il palato. Come nel caso di Camilla, anche lei rientra in questo elenco un po' a forza perché ha già un largo seguito!!! Vi perderete tra i suoi racconti con i quali vi sembrerà di sognare ad occhi aperti e le deliziose ricette che posta vi riporteranno alla deliziosa realtà!
11. Sweet Time di Raffaella che vi stupirà con le sue idee e le sue creazioni (un esempio su tutti la Torta Puffi!!)
12. Lievitati e altro di Nadia in cui troverete ogni mese la rivisitazione di ricette note e che vi conquisterà con i suoi lievitati
13. La Baita dei dolci di Vanessa una dolcissima mamma che nel suo blog mostra le creazioni meravigliose fatte a 4 mani col suo bimbo più grande! Mi ha conquistata!
14. La Ciambellina Dolce di Emanuela. Mi sono letteralmente persa tra le ricette dei suoi biscottini e pasticcini!
15. Pasticceria portami via di Silvia. Da lei troverete ricette originali e, personalmente, ho sperimentato una ricetta molto furba: quella dei cantucci al pandoro...ebbene sì: ad aprile in casa mia si aggirava ancora un pandoro confezionato bello integro ^_^.

Grazie ancora ad Alessia!
Ciau.
LaGio' riccia.




 


martedì 6 maggio 2014

Madeleines allo speck con sale affumicato danese

Ci sono quelle ricette che, pur essendo semplici, stupiscono per la loro originalità...ed è subito amore a prima vista!

Quando sono incappata in questa ricetta - che ho trovato sul primo numero della raccolta "Piccola Pasticceria dolce e salata" edita da Lachette - oltre ad essermene innamorata, ho subito pensato ad una persona ben precisa a cui regalarla anche solo virtualmente: la carissima Alice del blog La cucina di Esme. Il suo blog ha da poco compiuto 3 anni e per festeggiarlo Alice ha indetto il contest "Nel cesto del pic-nic".
Questa ricetta, quindi, è tutta per lei :-) e sono contentissima perché è proprio così che a me piace fare i regali: trovare quel qualcosa che ti fa venire in mente il destinatario. Chiaro che bisogna avere una buona dose di fortuna...ma del resto a che servirebbe il retro-sud che a suon di corsa e piscina tento faticosamente di buttar giù?!?!?!? ^_^


La ricetta originale prevedeva l'uso del prosciutto crudo. Io l'ho sostituito con del golosissimo speck della Valtellina, ho ridotto il numero di uova a 3 (anziché 4) perché "quelle passava il convento" ed al posto del sale comune ho utilizzato un sale per me "prezioso"...un sale affumicato danese che ho acquistato qualche giorno fa!
Come sempre qui di seguito troverete la mie versione della ricetta.

Ingredienti per 18 Madeleines grandi e 12 Madeleines piccine:
  • 5 fettine sottili di speck
  • 3 uova
  • 100 gr. di burro
  • 150 gr. di farina 00
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci NON vaniglinato
  • 1 pizzico di sale affumicato danese
  • 1 pizzico di pepe nero

Strumenti:
  • un setaccio
  • due terrine
  • una ciotola
  • un tagliere
  • un coltello per sminuzzare
  • un pentolino
  • una frusta a mano
  • un cucchiaio ed un cucchiaino
  • una gratella per dolci

Preparazione
Ho fatto sciogliere  il burro in un pentolino a fuoco moderato. Quando il burro risultava completamente sciolto, l'ho lasciato cuocere finché non ha assunto un color nocciola e l'ho trasferito in una ciotola per fermarne la cottura.
Ho sminuzzato le fette di speck.
A questo punto ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C.
Ho setacciato la farina con il lievito in una terrina.
Nell'altra terrina ho montato le uova con il sale ed il pepe fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso e poi ho aggiunto il burro.
Ho poi unito la farina (col lievito) alle uova ed ho mescolato energicamente con una frusta a mano per evitare la formazione dei grumi.
Per ultimo ho aggiunto lo speck sminuzzato.
Con l'aiuto di cucchiaio e cucchiaino ho distribuito l'impasto nello stampo per madeleines riempiendo le cavità per i due terzi.
Ho infornato per 10 minuti (ma comunque ho verificato con uno stuzzicadenti).
Una volta tiepide le ho sfornate e messe su una gratella per dolci.

Per renderle ancora più morbide il consiglio di "Piccola pasticceria dolce e salata" è quello di aggiungere all'impasto un cucchiaio di parmigiano grattugiato che io però ho omesso perché volevo che risaltasse il sapore affumicato di speck ma soprattutto del sale danese!! :-)
Io le trovo perfette per un pic-nic ma anche per un aperitivo....
Buon appetito e Buon Compi-blog, Alice!!!

Queste le mie Madeleines...


e questo è il banner del contest del blog La cucina di Esme



  Ciau,
LaGio' riccia.

domenica 4 maggio 2014

Zucchine tonde ripiene di riso con cuore filante

La zucchina è, insieme al carciofo - di quest'ultimo non avete ancora trovata traccia nella mia creatura in quanto Love Of My Life non ne sopporta nemmeno l'odore (sta proprio male!!) - una delle verdure che prediligo. Alla griglia, trifolate, alla scapece ma anche solo lesse o grattugiate in insalata con un po' di limone e scaglie di grana...insomma le adoro!
La mia mamma, invece, le detesta e la cosa mi fa sorridere perché...beh...l'ho scoperto non molto tempo fa! Non più di tre anni fa, infatti, mia mamma mi ha confessato, arricciando il naso e sorridendo che "le zucchine proprio no"...e dire che non ricordo di una sola volta, quando ero piccola, in cui le ha cucinate e non le ha mangiate e questo perché...le zucchine fanno bene e doveva dare il buon esempio.
Sorrido al pensiero che ci sia un alimento che non le piace perché...beh...così mi ricordo che è umana anche lei!!! :-)

Quando ho visto al banco della verdura delle belle zucchine tonde ho ceduto...le ho comprate, le ho cucinate farcendole con del riso condito con pomodoro, origano, un pizzico di pepe...ed arricchendole con un cuore di Fontal.
Preparate così le avrebbe mangiate anche la mia super mamma!!
(Qui trovate un'altra ricetta a base di zucchine tonde)


Ingredienti per 2 persone:
  • 4 zucchine tonde di media grandezza
  • 50 gr. di riso carnaroli
  • 4 cucchiai di salsa di pomodoro
  • origano
  • 2 manciate abbondanti di parmigiano reggiano
  • 60 gr. di Fontal 
  • aglio
  • olio evo
  • un filo d'olio con cui irrorare le zucchine prima di infornarle
  • pepe nero macinato
  • sale

Strumenti
  • una terrina
  • un tagliere
  • un coltello per sminuzzare
  • uno scavino o un cucchiaino con cui svuotare le zucchine
  • una forchetta
  • una pentola in cui lessare le zucchine
  • una padella
  • una schiumarola
  • una teglia
  • carta da forno

Preparazione
Ho lavato con cura le zucchine tonde e le ho lessate per 15 minuti in abbondante acqua calda.
Trascorsi i 15 minuti ho scolato le zucchine e le ho lasciate freddare.
Nel frattempo mi sono dedicata al ripieno: ho lessato il riso facendolo cuocere un minuto in meno rispetto al suo normale tempo di cottura e, una volta pronto, l'ho condito con la salsa cui ho aggiunto dell'origano.
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C.
Ho di nuovo spostato la mia attenzione sulle zucchine: ho tagliato la calotta superiore ed ho tagliato la parte inferiore per asportare quella che è l'attaccatura della zucchina alla pianta.
Con lo scavino ho asportato più polpa possibile facendo attenzione a non andare troppo in profondità (e non procurare dei buchi alla base), ho messo a scolare le zucchine capovolte ed ho strizzato la polpa intiepidita in modo da eliminare un po' dell'acqua prodotta. Ho tritato la polpa, ho messo un filo d'olio in una pentolina con una testa d'aglio. Ad olio caldo ho tolto l'aglio ed ho aggiunto la polpa, ho fatto soffriggere un po' e poi ho aggiunto un po' di pepe. Ho spento quando la polpa risultava asciutta ed ho unito il tutto al riso.
Quando il ripieno si è freddato, ho aggiunto parte del Fontal tagliata a dadini (conservandone 4 striscioline).
Ho preso le zucchine, le ho salate leggermente all'interno ed aiutandomi con un cucchiaino ho inserito il ripieno facendolo assestare per bene, al centro ho inserito, facendola affondare, la strisciolina di Fontal. Ho ripetuto queste operazioni per le zucchine rimanenti e le ho messe in una teglia foderata con carta da forno, le ho cosparse con il parmigiano, ho irrorato con un filo d'olio e le ho infornate per 30 minuti.Le zucchine sono state pronte quando si è formata una bella crosticina dorata sopra.
Buon appetito!!!

Ciau,
LaGio' riccia.